Albrecht Dürer, The Coat of Arms of Death
Tra dispacci internazionali, immagini indiamantate di morte, alluvioni e monnezza a Napoli
mi sale la tristezza e mi vengono a mente certi versi di Francois Villon (morto o scomparso al mondo nel 1463), rime che cito in una traduzione italiana (curata da Roberto Mussapi per ilSaggiatore):
"Vento, grandine, gelo, ho il mio pane,
Io sono ruffiano e la troia mi segue,
Legati e uniti, nessuno è il migliore,
L'uno val l'altro, loschi il gatto e il topo,
O amiamo la sozzura o ci viene a cercare,
Noi fuggiamo l'onore e lui ci sfugge,
qui nel postribolo dove viviamo
(F. Villon, Ballade de la Grosse Margot)
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