il mio nuovo libro ( scritto a 4 mani con Sergio Risaliti)
IL BACCO DI MICHELANGELO
Il dio della spensieratezza e della condanna
dal comunicato stampa:
Si svolgerà giovedì 6 dicembre alle 17.00 presso la Biblioteca Magliabechiana di Firenze la presentazione di IL BACCO DI MICHELANGELO Il dio della spensieratezza e della condanna, di Sergio Risaliti e Francesco Vossilla, primo volume della nuova collana Tandem che l’editore Maschietto manderà in libreria ai primi di dicembre.
Gli autori, partendo da un’accurata indagine sulla committenza e gli ambienti culturali della Firenze Neo-Platonica e della Curia Romana, forniscono una lettura nuova dell’opera giovanile di Michelangelo, conservata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
Affidandosi a fonti critiche, documentarie e letterarie, Sergio Risaliti e Francesco Vossilla restituiscono al lettore il racconto della Roma di Sisto IV, della vicenda politica e culturale di Raffaele Riario, potente Camerlengo e nipote del Pontefice (coinvolto in due congiure contro i Medici), e del rapporto instauratosi tra questi e Michelangelo al momento della realizzazione del Bacco.
Un complesso rapporto di committenza sul quale, lo stesso Buonarroti esercitò, nel corso degli anni per mutate opportunità politiche e scelte spirituali, una sorta di “damnatio memoriae”che ha reso di difficile lettura la vicenda del gruppo scultoreo, terminato nella primavera del 1497, dei suoi significati più profondi e della sua originaria collocazione, al centro di un teatro “all’antica” previsto nel cortile del Palazzo della Cancelleria a Roma.
Proprio partendo dalla committenza, e dalle alterne fortune politiche del Riario, gli autori illustrano i motivi che portarono all’abbandono del progetto primitivo della collocazione del gruppo, e ne dànno una lettura iconologica sulla scorta delle teorie Neo-Platoniche e Umanistiche che identificavano Dioniso, al pari di Apollo, divinità legata alla drammaturgia.
Una visione nuova e fortemente ‘contemporanea’ del capolavoro di Michelangelo che felicemente ricostruisce il clima della Renovatio Urbis insieme alla nascita di un collezionismo moderno che riconosce all’opera d’arte un valore di status symbol prima ancora che un valore storico e filologico.
Una lettura in cui l’attenta osservazione della scultura è complementare e di supporto alle tesi esposte: un esercizio di metodo che ha rivelato un dettaglio sorprendente, confermato dalla campagna fotografica, appositamente realizzata per questo volume da Serge Domingie, che aggiunge bellezza e mistero a questa opera.
Un agile volume di alto valore scientifico e allo stesso tempo appassionante e divertente che si legge come un romanzo.
Gli autori, partendo da un’accurata indagine sulla committenza e gli ambienti culturali della Firenze Neo-Platonica e della Curia Romana, forniscono una lettura nuova dell’opera giovanile di Michelangelo, conservata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
Affidandosi a fonti critiche, documentarie e letterarie, Sergio Risaliti e Francesco Vossilla restituiscono al lettore il racconto della Roma di Sisto IV, della vicenda politica e culturale di Raffaele Riario, potente Camerlengo e nipote del Pontefice (coinvolto in due congiure contro i Medici), e del rapporto instauratosi tra questi e Michelangelo al momento della realizzazione del Bacco.
Un complesso rapporto di committenza sul quale, lo stesso Buonarroti esercitò, nel corso degli anni per mutate opportunità politiche e scelte spirituali, una sorta di “damnatio memoriae”che ha reso di difficile lettura la vicenda del gruppo scultoreo, terminato nella primavera del 1497, dei suoi significati più profondi e della sua originaria collocazione, al centro di un teatro “all’antica” previsto nel cortile del Palazzo della Cancelleria a Roma.
Proprio partendo dalla committenza, e dalle alterne fortune politiche del Riario, gli autori illustrano i motivi che portarono all’abbandono del progetto primitivo della collocazione del gruppo, e ne dànno una lettura iconologica sulla scorta delle teorie Neo-Platoniche e Umanistiche che identificavano Dioniso, al pari di Apollo, divinità legata alla drammaturgia.
Una visione nuova e fortemente ‘contemporanea’ del capolavoro di Michelangelo che felicemente ricostruisce il clima della Renovatio Urbis insieme alla nascita di un collezionismo moderno che riconosce all’opera d’arte un valore di status symbol prima ancora che un valore storico e filologico.
Una lettura in cui l’attenta osservazione della scultura è complementare e di supporto alle tesi esposte: un esercizio di metodo che ha rivelato un dettaglio sorprendente, confermato dalla campagna fotografica, appositamente realizzata per questo volume da Serge Domingie, che aggiunge bellezza e mistero a questa opera.
Un agile volume di alto valore scientifico e allo stesso tempo appassionante e divertente che si legge come un romanzo.
1 commento:
Ma che bell'articolo
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